Wellness per adolescenti: una nuova frontiera di consapevolezza
Il benessere non ha età. Ma oggi, più che mai, ha un’urgenza anagrafica: quella degli adolescenti. Secondo il report “Teen Wellness” del Global Wellness Summit 2025, i giovani stanno attraversando una crisi profonda, soprattutto sul piano emotivo e relazionale. In tutto il mondo aumentano ansia, depressione, difficoltà di socializzazione e disturbi legati all’abuso di tecnologia. Eppure, è solo di recente che il settore wellness ha iniziato ad ascoltarli davvero.
Le statistiche parlano chiaro: in molti Paesi, oltre il 25% degli adolescenti convive con una forma di disagio mentale. L’esposizione costante ai social media, le sfide globali come il cambiamento climatico, l’instabilità economica e l’iperconnessione contribuiscono a rendere fragili le nuove generazioni, che spesso si sentono sopraffatte e disorientate.
Il report sottolinea come siano gli stessi ragazzi a riconoscere l’impatto negativo dei social sulla loro salute mentale: quasi la metà degli adolescenti statunitensi ritiene che i social abbiano un’influenza dannosa sui coetanei. In Europa, molti giovani tra i 16 e i 24 anni dichiarano che i social siano diventati più tossici e dipendenti negli ultimi anni.
Alcune realtà del mondo wellness stanno finalmente aprendo strade nuove, più consapevoli e rispettose. Diverse spa, ritiri e resort stanno costruendo programmi pensati per supportare davvero il benessere mentale e fisico degli adolescenti, offrendo percorsi dove il benessere non è estetico, ma autenticamente trasformativo.

In Inghilterra, REWIRE Retreats propone percorsi residenziali senza smartphone per ragazze adolescenti, con attività che spaziano dalla connessione con la natura, come il wild swimming o l’osservazione del cielo notturno, a laboratori guidati per sviluppare l’autostima e la gestione delle emozioni. In Qatar, Zulal Wellness Resort ha creato esperienze personalizzate per aiutare i giovani a coltivare l’intelligenza emotiva, integrando tecniche olistiche e momenti di confronto reale, lontano dalle pressioni digitali. Altri esempi arrivano da The Place Retreats a Bali o da Resurface Surf Therapy, dove la combinazione di psicologia, sport acquatici e connessione profonda con gli altri diventa una forma innovativa di terapia attiva e di ricostruzione dell’equilibrio interiore.

Il rischio, però, è trasformare il disagio giovanile in un nuovo mercato. Come evidenzia il Global Wellness Summit, i brand devono fare attenzione a non cedere alla tentazione di proporre il wellness come un semplice prodotto da acquistare o esibire. Basti pensare alla crescita esponenziale di skincare anti-age tra preadolescenti o all’esplosione di influencer teen che promuovono routine beauty e integratori su TikTok. Un segnale allarmante di come il concetto di benessere rischi di essere travisato in chiave performativa e consumistica. Il benessere, invece, dovrebbe tornare al suo significato originario: una via per conoscersi, accettarsi, evolvere. Soprattutto quando si parla di adolescenti. Le spa possono e devono diventare spazi privilegiati di ascolto e trasformazione, dove gli adolescenti si sentano accolti senza giudizio. Luoghi in cui rallentare, disconnettersi, respirare. Dove imparare strategie sane e concrete per affrontare le sfide quotidiane e costruire una relazione più stabile con sé stessi.